Scrittore e critico
letterario russo. Con lo pseudonimo
Abram Terc pubblicò, in
Occidente, scritti in polemica con l'estetica di regime (
Che cos'è il
realismo socialista, 1959), alcuni racconti tra fantastico e grottesco
(
Compagni,
entra la corte, 1956;
Ljubimov, 1963) e un
diario senza pretese letterarie (
Pensieri improvvisi, 1966). Per questo,
nel 1966, fu sottoposto a processo e condannato. In libertà nel 1971, si
trasferì a Parigi per insegnare Letteratura russa alla Sorbona; nel 1979
diede vita alla rivista “Syntaxis”, con cui proseguì la sua
polemica, estetica più che politica. Tra le altre opere, che coniugano
esperienza e fantasia, citiamo:
Una voce dal coro (1973),
Passeggiate
con Pŭskin (1975),
Nell'ombra di Gogol' (1975),
Buona
notte! (1984),
La cordicella d'oro (1987) (Mosca 1925 - Parigi
1997).